La cattedrale - l'età medievale
Le vicende di Santa Maria
Della cattedrale costruita nell’area del foro alla fine del IV secolo, che costituiva con l’adiacente palazzo vescovile il cuore della città cristiana, non si conosce la forma originaria, a causa di reiterati interventi edilizi. Si ipotizza, in base a recenti scavi, che l’antica chiesa paleocristiana avesse un aspetto assai più modesto della successiva cattedrale romanica, ampia e a tre navate, con abside semicircolare. Nella completa mancanza di testimonianze storiche, sono le scarse tracce rimaste, le fondazioni, i frammenti romani reimpiegati, le basi dei pilastri possenti e la fortunosa conservazione di alcuni brani scultorei a far propendere per una collocazione della Santa Maria di cui oggi vediamo i resti nel XII secolo.
Sopravvissuta all’oltraggio milanese del 1111 la chiesa resiste anche dopo il 1158, non si sa in quali condizioni. Certamente tuttavia la sua forma, la sua antichità e la sua importanza, convincono il vescovo lodigiano Paolo Cadamosto a promuovere la riparazione dell’edificio, che risulta nel 1381 in penose condizioni di degrado. Concessa dal 1457 alla comunità dei Canonici di Sturla, l’antica cattedrale è ampiamente trasformata. Le dimensioni della chiesa vengono ridotte per la costruzione nella zona occidentale di un edificio monastico. Questa fabbrica di origine quattrocentesca, il Conventino, è l’unica parte sopravvissuta dell’antico luogo.

Planimetria della cattedrale medievale con la prima campata occupata dagli edifici monastici oggi noti come Conventino.

Planimetria della cattedrale e dell’adiacente palazzo di cui si sono perse le tracce in una mappa del 1638, Roma, Archivio del Collegio Gesuitico Germanico Ungarico.

Il pilastro superstite della cattedrale romanica inglobato nelle murature della casa padronale della cascina Corte Bassa.

Epigrafe romana reimpiegata come base di pilastro nella cattedrale medievale.
Le Orsoline, già residenti a Lodi Vecchio, acquistano nel 1690 il complesso, abbelliscono quindi la chiesa e collocano nelle navate antiche nuovi locali per il loro collegio. In seguito alla soppressione del collegio il 7 settembre 1811, il luogo sacro passa in mani private, subendo dapprima demolizioni parziali e poi nel 1879 un definitivo abbattimento delle rovine con la dinamite.
Così racconta l’accaduto Andrea Timolati negli Appunti storici sopra l’antica Laus Pompeia del 20 febbraio 1879: “mentre la commissione ammirava quel bellissimo tempio di San Bassiano, sentì lo scoppio di una mina che disseppelliva altri ruderi. Fatta richiesta della località di tal novella distruzione, la Commissione si recò nella località detta volgarmente Santa Maria, giacché quivi esisteva un dì l’antica cattedrale di Laus…”.
Lo studioso Bassano Martani recupera in tanto sfacelo frammenti e pezzi, che appaiono come “sassi scolpiti” nei cataloghi del Museo di Lodi da Martani stesso compilati. Alcuni storici raccontano che i leoni di marmo che sorreggono il protiro della cattedrale di Lodi provengono dalla facciata di Santa Maria.
I “cinque sassi con le aquile” insieme agli altri pezzi architettonici qui esposti si ritengono elementi superstiti della cattedrale medievale.
– The History of the Cathedral of Sancta Maria
The paleo-Christian cathedral built in the forum area in the 4th century was extended in Romanesque style during the 12th century. It is not known how much of it survived the devastation carried out by the Milanese in 1111 and 1158 but, in 1381, the Bishop of Lodi, Paolo Cadamosto, ordered it to be restored. Taken over by the Canons of Sturla in 1457 and then by the Ursulines in 1690, the church was transformed, with parts of the convent housed in the naves. The Conventino (small convent), dating to the 1400s, is the only surviving part of the ancient complex.