Laus Pompeia - L'età romana
Dai templi alle chiese: vicende religiose e trasformazioni della città
Alle origini della storia di Laus cristiana si collocano quattro figure di Santi, i tre martiri Vittore Naborre e Felice e il vescovo Bassiano. I martiri, militari nati in Mauritania (attuali Algeria e Marocco) e di stanza a Milano, dopo la conversione vengono decapitati a Laus Pompeia, probabilmente nel 304. Le loro spoglie qualche tempo dopo sono traslate a Milano. Gli storici ritengono che Laus Pompeia sia stata scelta come teatro del martirio perché sede di una forte comunità cristiana, anche se mancano testimonianze su luoghi di culto a una data così precoce. È accertato che il primo vescovo lodigiano, consacrato il 19 gennaio 374, sia Bassiano. Figura di spicco, amico del vescovo di Milano Ambrogio, il vescovo laudense fa nascere la diocesi di Laus e costruisce, fuori dalle mura, la basilica dei XII Apostoli, consacrata nel novembre 387 alla presenza del vescovo di Milano e di Felice, vescovo di Como. Verosimilmente le reliquie dei Santi necessarie al rito vengono donate da Ambrogio stesso, che porta i “brandea”, strisce di lino poste in precedenza in contatto con le tombe degli Apostoli, oltre alle reliquie dei Santi Andrea, Giovanni Battista, Luca e Tommaso. La consacrazione della più antica basilica di Laus è citata in un passo dell’Epistola I. 4 di Ambrogio. Alcuni anni più tardi la chiesa dei XII Apostoli accoglie le spoglie del vescovo Bassiano morto nel 409, assumendo l’intitolazione con cui è conosciuta ancora oggi.

La seicentesca cappella dedicata a Naborre e Felice sorta, secondo la tradizione, sul luogo del martirio dei Santi.

La basilica di San Bassiano nelle sue forme trecentesche.

La probabile cattedrale paleocristiana di Santa Maria nell’area della cascina Corte Bassa.
A San Bassiano si affianca, nell’area del foro, la cattedrale intramurana di Santa Maria, sorta nel IV secolo, ampliata ed esistente con alterne vicende sino all’Ottocento.
Antichissime origini leggendarie vanta infine la chiesa di San Pietro, divenuta, dopo le distruzioni della città, parrocchiale di Lodi Vecchio. La chiesa sarebbe stata fondata nel 305 da San Giuliano vescovo e consacrata dopo un ventennio da papa Silvestro alla presenza di Elena, madre dell’imperatore Costantino, donatrice delle reliquie dei Santi Innocenti. Tuttavia, pur non escludendo un’antica origine, i primi documenti sono del IX secolo.
Se molte sono le informazioni sui primi tempi di Laus cristiana, le fonti storiche tacciono sulla vita e sul ruolo rivestito dalla città tra la tarda antichità e l’alto Medioevo. Nell’assumere un aspetto cristiano la città non cancella le strutture già esistenti ma ne trasforma progressivamente le funzioni. Templi, edifici pubblici e da spettacolo perdono gradualmente la loro originaria destinazione, mentre il centro di aggregazione non è più il foro ma la chiesa. Le aree periferiche fuori dalle mura a sud e a est della città, in età imperiale adibite a uso funerario e artigianale, sono interessate, dal IV secolo, da abitazioni che si sviluppano fino a formare, nel l’alto Medioevo, dei veri e propri quartieri. In queste zone sono state identificate anche varie aree con sepolture in nuda terra, la cui assenza di corredi testimonierebbe l’avvenuta cristianizzazione.
– From Temples to Churches: City Testimonials and Religious Affairs
Despite the fact that Sts. Victor, Naborre and Felix were martyred in Laus Pompeia in 304, thus suggesting the existence of a Christian community there, it was only in 374 A.D. that the city had its first Bishop, Bassiano.
In 387 A.D. he consecrated the Basilica of the Twelve Apostles which changed its name to St. Bassiano after his death in 409 A.D. The forum area saw the building of the Cathedral of Sancta Maria during the 4th century while the Church of St. Peter, the parish church of the present-day city with purported apostolic origins, originated in the 9th century.